Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Crolla il mito dei Delfini: diventano virali le sconvolgenti immagini di un’aggressione a un uomo.
In Italia i reiterati alert sui nostri mari, preoccupano. E non poco. Gli avvistamenti di squali a poche miglia dalle coste siciliane, pugliesi, Ischia, Capri, Procida, e perfino dalle parti di Livorno, preoccupano. Per svariati motivi. Il primo è pratico: imbattersi in uno squalo, sebbene si tratti finora soltanto di verdesche (squali innocui che seppur affamati non attaccano l’uomo) e simili, incute paura soltanto a pensarci.
Il secondo è generico, ahinoi, figlio di quel cambiamento climatico che sta trasformando il nostro mondo. Gli acquazzoni di giugno in Italia vanno incastrati proprio in questi contesti dove non esistono le mezze stagioni, ma delle nuove: la stagione delle piogge, del clima tropicale.
In Italia destano preoccupazione l’alert delle autorità di Lampedusa che hanno trovato un altro esemplare di Caravella portoghese, non proprio una medusa (mortale, per il veleno che ha in corpo e con cui attacca le sue prede) bensì un sifonoforo, peggio ancora: vive in colonia e in Australia ha causato tre vittime, causa puntura. Come se non bastasse crolla un altro mito.
Attacchi frontali
Le immagini paradisiache scattate da chi ha la fortuna di fare il bagno con gli amati delfini, lasciano spazio ad altre foto diventate virali per tutt’altro motivo. Il The Sun ha rivelato di una sorta di rivolta di delfini nei confronti dell’uomo avvenuta nella piccola località balneare di Mihama, in Giappone, oggetto di una serie di attacchi di delfini nelle ultime settimane.
Il video girato da un bagnante mostra il nuotatore che tentava di dirigersi a riva mentre i kayaker apparivano per accompagnarlo attraverso l’acqua. Sembrava lottare, quando all’improvviso appare la pinna grigia di un delfino che lo trascina sotto le onde. L’uomo emerge pochi istanti dopo, mentre il delfino si dimena, prima di tornare indietro e continuare l’attacco.
L’uomo sulla sessantina avrebbe riportato fratture multiple e morsi alle mani, dopo l’attacco del furioso delfino. E ancora: una donna che galleggiava su un gonfiabile è stata attaccata da quello che sembra essere lo stesso delfino: ha cercato freneticamente di nuotare lontano dall’animale. Che continuava a mordere il suo strumento di galleggiamento. Un altro uomo sulla quarantina è stato morso al braccio sulla stessa spiaggia, e altri due sono rimasti feriti nel corso della giornata. Qui il cambiamento climatico non c’entrerà nulla, o forse sì?