Gatto non dà pace: la città potrebbe diventare la location di un film

Un gatto ladro non dà pace agli abitanti: vista l’ambiguità della situazione la città potrebbe diventare la location ideale per un nuovo film. 

La testimonianza e i volantini sul gatto ladro
Le testimonianze sul gatto ladro (YouTube KENS 5 – Curadelcane.it)

In quel di Houston, città natale, nonché metà prediletta del regista statunitense Richard Linklater, per le riprese della sua celebre pellicola cinematografica “Boyhood”, un ambiguo fatto di cronaca ha attirato l’attenzione dei suoi abitanti in questi ultimi giorni. Alcune persone residenti in un noto quartiere della rinomata città texana hanno raccontato ai giornalisti del posto di essere divenuti letteralmente preda di un fenomeno piuttosto insolito, legato alla presenza, alquanto invadente, di un sospetto gatto dalle dubbie intenzioni.

Gatto ladro non dà pace agli abitanti della città: Houston potrebbe diventare la location per un nuovo film

A riportare una visione generale di quanto accaduto in queste ultime settimane a Houston è una giornalista di “KENS 5“, che – con ironia e non poca sorpresa – racconta la vicenda ai suoi spettatori. Il filmato del servizio in questione, in diretta dalle strade della cittadina statunitense sulle tracce del fatidico micio, è stato successivamente pubblicato dal canale di riferimento su YouTube esattamente un mese fa. 

Il gatto con la biancheria per uomo
Il gatto e la biancheria firmata (YouTube KENS 5 – Curadelcane.it)

L’autunno stava per varcare ufficialmente le porte quando alcuni abitanti del quartiere “dei gatti” hanno voluto denunciare il loro sfortunato incontro con il felino dagli occhi gialli. Il micio è definito – da molti di loro – come un animale sorpreso a “rubare“. Nonché a “turbare” la quiete del posto.

Forse non tutti hanno avuto la fortuna di vedere in sala “One Day”, il romantico film diretto dalla regista danese Lone Scherfig e ispirato all’omonimo romanzo di David Nicholls, in cui Dexter – uno dei suoi 2 personaggi principali – viene derubato della sua firmata biancheria intima durante un bagno in mare.

Il recente parallelismo legato a una delle abitudini di questo gatto dal manto nero non ha potuto fare a meno di suscitare, insieme, la preoccupazione e l’ilarità degli abitanti della cittadina. Il micio – tra i numerosi aneddoti che l’hanno visto protagonista – è stato, in effetti, colto in flagrante mentre portava con sé una refurtiva della stessa entità.

Houston, città in bilico tra il “tormento” e il “tormentone” del gatto nero Cleo

Con il passare delle settimane l’identità del micio responsabile dei diversi furti, tra cui, ad esempio: biancheria intima di ogni genere, lenzuola, mouse per computer e vistosi foulard è stata svelata grazie alle riprese di alcune telecamere di sicurezza della zona. Si tratta del popolare gatto dal nome Cleo. Il ribelle felino vive con una giovane donna, che abita da poco tempo nella cittadina e che ha infine ammesso la responsabilità del suo micio prendendo atto dei suoi furti nel modo più esilarante possibile.

Le case della città di Houston
Il quartiere della città di Houston (YouTube KENS 5 – Curadelcane.it)

Al momento, nonostante diversi tentativi, la donna ha affermato di non essere riuscita a trattenere il gatto dal compiere le sue “Illegali” azioni nel vicinato, limitandosi – quando possibile – a restituire la refurtiva ai diretti interessati.  “Non ha rimorsi, ma mi scuso a nome suo“, commenta – a tal proposito – uno degli spettatori della vicenda.

L’utente è intervenuto da remoto sottolineando quelle che sono state le medesime intenzioni della mamma umana del gatto. Ossia di tappezzare letteralmente la cittadina di manifesti segnaletici. Ciascuno dei cartelli illustrativi sembra essere finalizzato, difatti, a avvertire i suoi abitanti del “pericolo” rappresentato dal suo cleptomane micio.

La notizia – in soli 30 giorni – ha ricevuto oltre 1,3 milioni di apprezzamenti su YouTube. E nulla esclude – al momento – che qualcuno dei suoi celebri abitanti possa trarre ispirazione da questa sua misteriosa, quanto ormai manifesta, abitudine a turbare la quiete pubblica con le sue “innocenti marachelle“. Un po’ alla “Lupin” e un po’ – altrettanto inevitabilmente – alla “Occhi di Gatto”.

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